Quante volte, valutando sullo schermo un’immagine, essa vi è sembrata nitida e ben definita per poi scoprire che sulla carta risulta sfuocata, di scarsa qualità? Tutta questione di risoluzione, vi hanno detto. Oppure tuta questione dei megapixel della vostra reflex. Cerchiamo quindi di fare un po’ di ordine e procedere per gradi. Facciamo quindi la conoscenza del Megapixel.
I pixel sono i componenti più piccoli di un sensore presente nelle fotocamere digitali. Le immagini digitali provengono da migliaia di minuscoli pixel che catturano luce e colore. Un megapixel (MP) è circa un milione di questi pixel e quindi, una moderna fotocamera da 30 megapixel ha 30 milioni di pixel sul suo sensore.
Con risoluzione di un’immagine si intende il numero di pixel presenti. È generalmente indicata in PPI, (Pixels Per Inch), unità che indica il numero di pixel presenti in un pollice, (1 pollice = 25,4 mm). Più alto è il numero di pixel in un pollice, più informazioni sono presenti e più dettagliata e nitida risulta l’immagine. Al contrario, quando i pixel per pollice sono pochi, l’immagine appare come una griglia in cui si vedono distintamente i pixel.
A questo punto si potrebbe pensare che tanti pixel significano foto migliori ma se così fosse, gli ultimi smartphone dovrebbero superare le reflex digitali semi-professionali.
La nitidezza, la definizione e il dettaglio di un’immagine aumentano insieme alla sua risoluzione, un fattore che determina la qualità dell’immagine e si riferisce alla dimensione di stampa.
Per scoprire la risoluzione di un’immagine a computer, è sufficiente posare il cursore del mouse sopra l’anteprima.
Facendo clic con il pulsante destro del mouse sull’immagine e selezionare su “Proprietà” su Windows o “Ottieni informazioni” su Mac, si vedono tutti i dati per vedere i dati EXIF (Exchangeable image file format) dello scatto.
Per il fotoritocco è necessario avere la massima risoluzione possibile, che nella fotocamera si può ottenere scattando in RAW. I file RAW sono migliori per l’editing rispetto ai JPEG poiché contengono molte informazioni.
Ma c’è una differenza tra la risoluzione dello schermo e la risoluzione delle foto per la stampa. La tua immagine potrebbe avere un bell’aspetto sullo schermo del computer. Ma quando si tratta di stamparla o qualità di stampa, è tutta un’altra cosa.
Finora abbiamo parlato di PPI, che significa il numero di pixel per pollice su uno schermo o un sensore. Per la stampa dobbiamo parlare di DPI che significa punti per pollice, cioè il numero di punti di inchiostro su una stampa. Più alto è il numero, maggiore è la qualità.
Secondo gli standard, 300PPI è la risoluzione ottimale per una stampa, ma è un valore indicativo per una foto osservata a circa 20/30 cm. di distanza. Per un poster, la cui distanza di visione è notevolmente maggiore, il valore può essere molto più basso, fino a 72PPI per la stampa di un 70x100 che presuppone una distanza di visione di almeno 1/2 metri.
Riassumendo, per valutare la risoluzione di stampa di un’immagine, va applicata la formula:
numero di pixel orizzontali (o verticali) /dimensione orizzontale (o verticale) della stampa X 2,54.
Il risultato è la risoluzione in PPI della tua stampa.
Di seguito sono riportati dei valori indicativi con le impostazioni di stampa consigliate in base al sensore della macchina fotografica.